Maserati è finita: il grande marchio auto di alto livello sta per scomparire

Allarme rosso per il grande marchio Maserati: ormai siamo vicini ai titoli di coda. 

La casa italiana Maserati è una realtà caratterizzata da una storia incredibile fatta di grandi successi in pista, automobili lussuose e potenti come la Quattroporte, la Ghibli o la Shamal ma anche di qualche piccolo sogno infranto, tra cui la famosa Biturbo e la Buran, il minivan del marchio che non abbiamo mai apprezzato abbastanza. Sembra incredibile che una casa così storica possa avvicinarsi gradualmente e vertiginosamente al totale fallimento.

La casa italiana del Tridente, in sordina e senza un’apparente motivo – ma a questo ci arriveremo tra poche righe – ha iniziato a perdere colpi da qualche anno. I dati del 2024 sono impietosi e parlano di un miliardo circa di ricavi netti – contro i 2,33 dell’anno precedente – ed appena 11.300 automobili vendute contro le 26.600 dell’anno prima ancora. Dati preoccupanti che però, se confrontati con quelli del primo trimestre del 2025, sono ancora più drammatici.

Maserati è ufficialmente un marchio fantasma, con numeri di produzione che si potrebbero paragonare a Spyker o Pagani, realtà che però producono auto artigianalmente e consegnano pochissimi bolidi ogni anno dato che questi sono praticamente assemblati a mano: fino a fine marzo, Maserati avrebbe prodotto appena 1.030 automobili contro le oltre 3.000 nello stesso periodo del 2024, anno in cui la crisi era già iniziata con la MC20 che è la meno costruita – 30 esemplari – ed il SUV Grecale che è l’unico a mostrare cifre degne di una produzione in serie con 930 unità: ma come è possibile?

La stanno uccidendo

Come siamo arrivati a questo? Secondo l’Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici che ha fatto del suo Segretario Generale Rocco Palombella il portavoce: “Siamo arrivati a questo punto per scelte già prese da tempo e che stanno decretando la morte industriale di Maserati”. In modo non tanto velato, Palombella accusa Stellantis ed i suoi vertici di aver “ucciso” deliberatamente un pezzo di storia, assieme a tanti lavoratori che ne sono parte e potrebbero presto trovarsi in situazioni pessime.

Maserati, il marchio è a rischio – www.ToBike.it

Mentre l’azienda propone misure controverse ai lavoratori come l’offerta ad alcuni dipendenti dell’impianto di Modena per spostarsi temporaneamente in Serbia lavorando alla Nuova Panda – decisione che alcuni dipendenti hanno dubitato sia solo temporanea – la Uil protesta veemenza. Palombella ed il suo sindacato avrebbero chiesto un intervento deciso ed immediato direttamente a John Elkann con una lettera.

Il rilancio del marchio è sicuramente possibile, dopo tutto anche Alfa Romeo ha vissuto momenti duri ma ha iniziato in modo molto convincente l’anno. Oltre un secolo di potenza, comfort e tradizione non possono andare persi in questo modo, così come migliaia di posti di lavoro che devono essere salvaguardati. Maserati merita deve avere un futuro.

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Manfredi Falcetta